Markus Eisele, Developer Strategist di Red Hat sottolinea come oggi la complessità degli ambienti di sviluppo sia aumentata in modo esponenziale e vi è un’incessante richiesta di applicazioni e servizi sempre più moderni e all’avanguardia. In questo contesto traccia la linea sul futuro degli sviluppatori software.
Autore: Redazione InnovationCity
Nel 2024, l’Intelligenza Artificiale predittiva e generativa avrà un ruolo importante nell’incrementare la produttività degli sviluppatori. È ancora troppo presto per capire come l’AI opererà nello specifico in questo contesto e cosa dovranno fare le organizzazioni per supportarne sicurezza, privacy e conformità, ma possiamo essere certi che in futuro gli sviluppatori ne saranno costantemente accompagnati in ogni aspetto del ciclo di sviluppo di un’applicazione.
Tuttavia, non dobbiamo aspettare passivamente l’arrivo diffuso dell’intelligenza artificiale per migliorare la produttività degli sviluppatori. Con strumenti come Ansible Lightspeed o modelli ottimizzati di GPT, possiamo prepararci in modo proattivo a sfruttare l’AI, anche perché non c’è tempo da perdere: ogni minuto in cui gli sviluppatori non lavorano al massimo delle loro potenzialità rappresenta un enorme vantaggio competitivo per i concorrenti. In fin dei conti, la produttività e la soddisfazione degli sviluppatori sono gli unici parametri davvero rilevanti. Solo sviluppatori appagati del loro ruolo riescono a portare in produzione applicazioni e servizi di alta qualità.
Produttività degli sviluppatori: navigare la complessità del carico cognitivo è la chiave del successo
Dieci anni fa, il panorama tecnologico era più facile da comprendere. Oggi, la complessità degli ambienti di sviluppo è aumentata in modo esponenziale e vi è un’incessante richiesta di applicazioni e servizi sempre più moderni e all’avanguardia. Gli sviluppatori non sono più responsabili solo dell’implementazione della logica di business, ma di tutto ciò che è rilevante per un’applicazione – da cui deriva la stessa definizione di “full-stack developer”. Tuttavia, le configurazioni, le dichiarazioni, i framework e i diversi linguaggi di programmazione - compresi i cablaggi dei servizi e altro ancora - occupano una percentuale sempre maggiore di tempo prezioso degli sviluppatori e portano i team di engineering a sperimentare sempre più spesso quello che viene definito sovraccarico cognitivo. Ciò di cui gli sviluppatori hanno realmente bisogno per essere produttivi è un set di metodologie e tecnologie approvate, una raccolta curata di prodotti e processi da cui poter effettuare scelte mirate e combinazioni adatte al caso d’uso che stanno affrontando in quel momento.
Le organizzazioni stanno cercando di raggiungere questo obiettivo in vari modi, compresa la creazione di siti intranet e sistemi basati sulla documentazione. Entrambi possono rappresentare un buon primo passo, ma le piattaforme e gli strumenti interni per gli sviluppatori, come Backstage - un framework open source per la creazione di portali per sviluppatori, originariamente realizzato da Spotify - portano il concetto a un livello superiore, fornendo plug-in specifici per l’infrastruttura e componenti software, oltre a cataloghi che forniscono una panoramica di tutti i contenuti disponibili. Questi spazi di conoscenza si trasformano in una libreria di soluzioni completa e arricchita con il giusto set di tecnologie e, in ultima analisi, in piattaforme interne dedicate agli sviluppatori (internal developer platforms o IDP).