Le strutture ospedaliere sono sempre più infrastrutture tecnologiche complesse e articolate, con il paziente al centro di processi e flussi di dati che richiedono una gestione unificata ed armonica.
Autore: f.p.
Tra le varie dinamiche del mondo Smart Health spicca la progressiva digitalizzazione degli ospedali e in generale delle strutture sanitarie. Come è già accaduto in altri ambiti, questa digitalizzazione comporta anche un cambiamento di prospettiva tecnologica: soluzioni e dispositivi medicali non si possono più gestire "a silo" ma vanno integrati fra loro e con il resto dell'infrastruttura tecnologica che li circonda.
Si tratta di una evoluzione naturale ma a cui non tutti i vendor tecnologici di settore sono pronti. Nel mondo del medicale la focalizzazione è storicamente sull'hardware, con il software come un complemento. Quando si tratta di integrazione, invece, le competenze software sono la base da cui partire. E proprio aver seguito questa strada di crescita aziendale - prima il software, poi anche l'hardware - diventa oggi un fattore di differenziazione per Ascom UMS.
L'anima italiana di Ascom UMS è infatti quella di una software house specializzata in soluzioni per il mondo Sanità. Le piattaforme che ora Ascom propone per la gestione degli eventi, della comunicazione e dei processi all'interno delle strutture di tipo ospedaliero nascono da UMS, che con l'acquisizione da parte di Ascom ha ricevuto in dote le competenze hardware di quest'ultima. Potendo così, oggi, fare da fornitore trasversale per diversi tipi di esigenze.
L'approccio di Ascom UMS è incentrato sul paziente, come è logico che sia per qualsiasi operatore del mondo Sanità, ma con la particolarità importante di considerarlo al centro di una rete molto fitta ed articolata - di processi, eventi, tecnologie e flussi di dati - che va sempre più gestita in maniera sinergica e coordinata. "Nessuno oggi vuole soluzioni che operino isolate - spiega in questo senso Francesco Deventi, Sales Director Ascom UMS - le componenti più 'cliniche' e medicali devono comunque dialogare con tutto il sistema informativo ospedaliero e ciò richiede un grande lavoro per implementare una soluzione integrata in ambito ospedaliero. Per questo abbiamo un gruppo di risorse dedicato tutto e solo a fare integrazione".
Le soluzioni che Ascom UMS propone per il mondo ospedaliero sono pensate in funzione dell'intensità di cura degli ambienti in cui sono implementate, con una distinzione principale per aree ad alta intensità (sala operatoria, terapie intensive) ed a minore intensità (terapie subintensive, degenza). Questi macro-ambiti possono poi differenziarsi in soluzioni più specifiche, a seconda delle esigenze. L'approccio di Ascom UMS resta comunque il medesimo: fornire una soluzione integrata, fatta di piattaforme software e componenti hardware, che permetta di gestire le informazioni, i processi e i dispositivi che "fanno" l'assistenza al paziente. Assistenza che è in parte pianificata ma che spesso è fatta di eventi - dalle vere e proprie emergenze alle richieste più semplici di assistenza - che si portano dietro la gestione di asset, dati, comunicazioni.
Le piattaforme Ascom che realizzano questa gestione integrata sono Digistat per la digitalizzazione e la gestione dei dati clinici, Unite per la parte di comunicazione e collaboration, Ofelia per la gestione di allarmi e flussi di lavoro. Le tre piattaforme ovviamente dialogano fra loro e sono ampiamente personalizzabili e configurabili in base alle esigenze e agli scenari d'uso della singola realtà ospedaliera.
Ad esempio, l'integrazione con i dispositivi medicali di un ospedale permette tanto di tenere sempre sotto controllo lo stato di un paziente e l'andamento della sua terapia quanto di raccogliere automaticamente le informazioni che servono per le cartelle cliniche e per analisi successive. "I dispositivi medicali possibili sono tanti e ciascuno fa il suo mestiere, quello che poi serve è uno strato di orchestrazione e gestione degli allarmi che permetta davvero di prendere decisioni informate", spiega Deventi.
Le funzioni native delle piattaforme Ascom e l'integrazione con il sistema informativo d'ospedale permettono poi di gestire i flussi di lavoro anche in ambienti critici come le sale operatorie. Digistat qui fa anche da Surgical Information System, potendo digitalizzare l'intero processo chirurgico e di anestesia, con funzioni evolute di programmazione delle risorse e gestione di attrezzature e materiali di consumo.
Negli scenari meno "emergenziali" e più ordinari, in particolar modo nella semplice degenza ospedaliera, Ascom UMS sta facendo evolvere la sua offerta nella logica dei Patient Systems. L'espressione nel mondo anglosassone è legata soprattutto alla parte dati/amministrazione - con i Patient Management System e i Patient Administration Systems - ma per Ascom UMS delinea, più tecnologicamente, un complesso di funzioni e dispositivi per la comunicazione e la gestione dei workflow con il paziente al centro e come parte attiva.
In questa visione la stanza di ospedale diventa una vera e propria "smart room" in cui tecnologie IT, OT e medicali si integrano e collaborano fra loro, coordinate dalle piattaforme Ascom UMS. In questa logica Ascom UMS gioca la carta di poter offrire - oltre a Digistat, Unite ed Ofelia - device di comunicazione e collaborazione progettati ad hoc per il mondo ospedaliero, integrati nativamente con le piattaforme software e certificati come qualsiasi altro dispositivo medico. "Monitoraggio, comunicazione e mobilità sono i tre ambiti tecnologici tradizionali di Ascom UMS - spiega Tiziano Pigozzi, Senior Pre-Sales Engineer Ascom UMS - e insieme possono realizzare una soluzione integrata e armonica per gestire le necessità del paziente e del personale in reparti ospedalieri 'sensibili' come Cardiologia oppure Ostetricia".
Le opzioni applicative sono davvero molto numerose, grazie alla possibilità di integrare hardware e software Ascom UMS con quelli di altri produttori. Dal punto di vista degli utilizzatori principali (pazienti, OSS, infermieri, medici) il cuore dell'architettura è il sistema di chiamata infermieri, che in realtà è trasformato "dietro le quinte" in una vera e propria soluzione UCC di comunicazione e collaborazione, integrata con una ampia gamma di altre componenti software e hardware.
Se quello appena descritto è il presente già possibile per la digitalizzazione ospedaliera, il futuro prossimo sta secondo Ascom UMS in una progressiva estensione delle capacità di monitoraggio, controllo e gestione dei flussi di piattaforme come Digistat e Ofelia. Ad esempio, proprio Ofelia ora si integra con i sistemi IoT, un'evoluzione che sta rivelandosi sempre più importante in logica di building automation e che si basa sulla capacità di raccogliere dati ed eventi dalla sensoristica di terze parti, sempre grazie alla expertise di integrazione software che Ascom UMS ha.
La "stanza smart", ora incentrata sul paziente a livello clinico, metaforicamente si potenzia e si amplia ad integrare la sensoristica, per le applicazioni più critiche come l'antincendio o la sicurezza e altre meno critiche ma comunque importanti come il controllo della temperatura ambientale o della luminosità.
In tutto questo resta sempre al centro l'obiettivo di far stare complessivamente meglio il paziente, ma con in più l'idea che l'ospedale non sia semplicemente un "contenitore", per quanto complesso e critico, ma anche una infrastruttura tecnologica da gestire organicamente. Evolve di conseguenza, e assume una sempre maggiore importanza, il concetto delle control room "infrastrutturali" in stile building automation. Un concetto mai assimilato sinora nel mondo ospedaliero, che anche in questo caso può recepire le esperienze delle realtà industriali e residenziali.