Schneider Electric, le sfide della sostenibilità nel mondo dell'IT

Il software di gestione di data center EcoStruxure IT si arricchisce di nuove funzionalità: nel mirino la repostistica e gli obiettivi della Energy Efficiency Directive europea che sarà in vigore a partire da metà maggio 2024

Autore: Edoardo Bellocchi

La sostenibilità dell’IT è al centro della Energy Efficiency Directive, la disciplina dell'Unione Europea sull’efficienza energetica adottata per la prima volta nel 2012 e costantemente aggiornata, con nuovi adempimenti previsti entro il 15 maggio 2024. Guardano proprio a questa scadenza le nuove funzionalità, “model based” e automatizzate di reportistica di sostenibilità, introdotte in EcoStruxure IT, il noto software di gestione dell’infrastruttura data center di Schneider Electric. Si tratta di innovazioni che traggono le somme di tre anni di investimenti strategici, test e attività di sviluppo condotti nel quadro del Green IT Program della società.

Scenario in divenire

Ma prima di vedere nel dettaglio le novità, che forniscono anche uno strumento di reporting veloce, intuitivo e di semplice utilizzo per aiutare ad adeguarsi all’imminente entrata in vigore della EED, è opportuno inquadrare lo scenario. Ci pensa Alison Matte, Sustainability Lead for Ecostruxure IT di Schneider Electric, che snocciola alcuni dati di rilievo: “secondo le rilevazioni della Commissione Europea, il 7% del consumo globale di elettricità deriva dal comparto ICT, e non a caso Gartner predice che entro il 2027 l'80% dei CIO avrà metriche di performance legate alla sostenibilità delle proprie organizzazioni IT, mentre Capgemini indica che il 43% dei manager sostiene di essere consapevole dell'impatto ambientale dell'IT”. Ma c’è un problema proprio in merito a questa consapevolezza, prosegue Alison Matte: “come definire questa consapevolezza è ancora poco chiaro, ed è per questo che un'IT sostenibile diventa essenziale per aiutare a creare uno standard per questa consapevolezza. Di sicuro, il consumo di energia da parte dei data center è in crescita e ci si aspetta che continui a crescere, anche per l’effetto dell’AI generativa, come stima IDC, che prevede una crescita nei consumi totali di oltre 420 terawattora dal 2022 al 2027: si tratta di un tasso annuale composto del 16%”.

Alison Matte di Schneider Electric commenta alcuni dati

UE in prima linea

Non stupisce quindi la spinta crescente verso le legislazioni ad hoc per disciplinare le misure per la sostenibilità, anche con certificazioni uniformi. L’Europa sta guidando questa spinta, evidenzia Alison Matte, “anche perché il 2,7% del consumo totale di elettricità in Europa è legato ai data center, e questo ha portato l'UE a istituire uno schema comune per la segnalazione della sostenibilità dei data center attraverso la revisione della EED avvenuta a settembre scorso, che prevede, in sintesi, che entro il 15 maggio 2024 tutti i proprietari o gli operatori di data center con una potenza nominale superiore a 500 kilowatt o circa 250 kilowatt di capacità IT devono iniziare a segnalare, raccogliere e pubblicare dati pertinenti sul consumo energetico, le prestazioni energetiche e l'impronta idrica dei loro data center, con uno schema di rendicontazione su 25 parametri chiave”.

Le sfide dei report

Misurare, tracciare e riportare tutte le metriche di sostenibilità legate ai data center e all'infrastruttura IT è sicuramente un compito non privo di complessità, come racconta Kevin Brown, Senior Vice president Ecostruxure Solutions di Schneider Electric: “abbiamo interpellato i nostri clienti, che ci hanno fatto individuare le cinque sfide principali che si troveranno di fronte nel produrre i report in conformità con la EED: il reporting del PUE, il noto Power Usage Effectiveness, sembra semplice ma nella realtà non lo è; seguire i trend nel tempo e misurare i miglioramenti può essere complesso; i dati devono essere facilmente accessibili ed esportabili; può essere difficile capire dove e come iniziare; e infine le nuove normative richiedono più dati che vanno oltre al solo PUE”.

Ma, aggiunge Kevin Brown, “in Schneider Electric sappiamo che la sostenibilità è un percorso, e negli ultimi tre anni abbiamo aumentato i nostri investimenti per sviluppare nuove funzionalità software che permettano ai nostri clienti di gestire infrastrutture IT resilienti, sicure e sostenibili in modo più rapido e veloce. Le nuove funzionalità di reporting ora incluse in EcoStruxure IT sono state testate e adottate nella nostra organizzazione e permetteranno ai clienti di trasformare dati complessi in informazioni significative, e quindi realizzare un report sulle metriche di sostenibilità chiave”.

Le novità di EcoStruxure IT

È da qui che nascono le nuove funzionalità apportate a EcoStruxure IT, disponibili per tutti gli utenti a partire da aprile, e che costituiscono “il risultato di vent’anni di esperienza in tema di data center, sviluppo software, normative, sostenibilità, unita alle tecnologie di machine learning”, sottolinea l’azienda, spiegando che “i clienti avranno accesso a un set di strumenti di reporting che in passato avrebbero richiesto un’approfondita conoscenza dei metodi di calcolo dati di tipo manuale. A differenza di qualsiasi altra soluzione disponibile sul mercato, il nuovo modello offre uno strumento di reporting veloce, intuitivo e di semplice utilizzo per aiutare ad adeguarsi alla EED, anche se in realtà le nuove funzionalità vanno ben oltre le metriche richieste dalla EED stessa, assicurando così ai clienti di poter misurare le performance energetiche dei loro data center in tempo reale e storiche, in linea con tutte le metriche di reporting evolute”.

Nel dettaglio, il software EcoStruxure IT permette a proprietari e operatori di data center di misurare e riportare le performance basandosi su dati storici e analisi dei trend, uniti a funzionalità basate sull’Intelligenza Artificiale e a strumenti di monitoraggio in tempo reale: questo permette di ottenere informazioni approfondite da utilizzare per migliorare la sostenibilità. Una nuova funzione per il download permette alle aziende di quantificare e riportare, con un click, quanto necessario, evitando faticose attività manuali e consentendo di sfruttare in modo più facile e veloce il potenziale dei dati al fine di ridurre l’impatto ambientale dei data center.

Tra i principali vantaggi offerti dalle nuove funzionalità di EcoStruxure IT, vi sono: calcolare e tracciare il PUE per sito/stanza nel tempo con la metodologia CEN/CENLEC 50600-4-2; sfruttare modelli di data analytics e data lake su cloud per semplificare il reporting del PUE; Riportare il consumo di elettricità attuale per stanza e confrontarlo con i relativi trend storici; utilizzare una funzione per realizzare i report richiesti dalle normative “in un click”; poter comprendere nel tempo i trend relativi ai diversi ambienti data center e di IT distribuito; e infine permettere ai clienti di accedere in modo sicuro ai loro dati e di poterli gestire usando il tool preferito, grazie all’integrazione con software di terze parti e alla possibilità di esportare i dati.

Kevin Brown e Elizabeth Hackenson di Schneider Electric

Il programma Green IT

Infine, nell’ambito del programma Green IT, iniziativa IT sostenibile e onnicomprensiva per identificare nuovi percorsi di decarbonizzazione, lanciato da Elizabeth Hackenson, CIO di Schneider Electric, che punta a raggiungere una riduzione delle emissioni prodotte dall’IT aziendale di almeno il 5% ogni anno, la società ha utilizzato il suo software EcoStruxure IT, impiegato in oltre 140 siti a livello mondiale, per migliorare la resilienza e la sicurezza della sua operatività IT. Portando avanti il programma Green IT è emerso che le nuove funzionalità introdotte nel software potevano essere sfruttate anche per ottenere una maggiore sostenibilità, consentendo di migliorare in modo estremamente significativo la visibilità sui consumi energetici delle infrastrutture IT. Utilizzando le informazioni ottenute, per esempio, Schneider Electric ha potuto ridurre, nel secondo semestre 2023, del 30% rispetto al primo semestre dello stesso anno i consumi energetici registrati nella sua smart factory di Lexington, nello stato americano del Kentucky.

Per ridurre i consumi energetici dell’IT e dei data center, e le relative emissioni di CO2 è necessario stabilire il punto di partenza basandosi su dati concreti e per questo è fondamentale poter accedere a dati storici e in tempo reale. Usando EcoStruxure IT abbiamo fatto progressi continui e significativi nel percorso di riduzione del consumo energetico delle nostre infrastrutture IT e nella riduzione del nostro impatto ambientale, supportando gli obiettivi di sostenibilità globali dell’azienda. Oggi rendiamo i benefici che abbiamo ottenuto disponibili ai nostri clienti di tutto il mondo”, conclude Elizabeth Hackenson.


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