Gestire l’impatto della Sepsi nelle strutture sanitarie. Il ruolo della tecnologia per la diagnosi precoce

Ascom UMS, fornitore internazionale di soluzioni incentrate sull'ICT in ambito sanitario, riflette sull'impatto della criticità e sul ruolo della tecnologia nel prevedere, prevenire e gestire la sepsi, una patologia che coinvolge 50 milioni di casi nel mondo, nel 40% dei casi in bambini di età inferiore ai 5 anni.

Autore: Redazione InnovationCity

L’evoluzione tecnologica mette a disposizione delle organizzazioni sanitarie soluzioni per rispondere alle esigenze di previsione e prevenzione di una grave problematica che sempre più spicca per la sua incidenza. Secondo gli ultimi dati diffusi in occasione della Giornata Mondiale per la Lotta alla Sepsi questa rappresenta oggi una criticità di estremo rilievo, con circa 50 milioni di casi che si verificano ogni anno nel mondo (nel 40% in bambini di età inferiore ai 5 anni). Ricordiamo che la Sepsi è una complicazione di un'infezione le cui conseguenze possono essere molto gravi e potenzialmente mortali. Di fatto consiste in una risposta infiammatoria eccessiva dell’organismo che danneggia tessuti e organi compromettendone il funzionamento.

La sepsi è stata definita dall’Oms un’emergenza sanitaria globale, nonché prima causa di decessi negli ospedali e di riammissioni ospedaliere e rilevante voce di costo per le strutture. Se pensiamo a un contesto di sanità in larga predominanza pubblica, quale quello italiano, comprendiamo il valore dell’impatto che essa possa avere sul settore” spiega Francesco Deventi, Sales Director di Ascom UMS.

Oggi per le organizzazioni sanitarie è urgente adottare strumenti idonei a gestirla, sapendola prevedere e prevenire con le giuste scelte strategiche. Secondo la stessa Sepsis Alliance l'80% delle morti potrebbero essere evitate proprio grazie a rapida diagnosi e trattamento. La prima regola deve quindi essere gestire il tempo.

Ascom UMS offre una piattaforma evoluta - Ascom Healthcare Platform - in grado di collegare team sanitari, dispositivi, sistemi informativi, trasformando dati frammentati rilevati da diverse fonti in informazioni di valore, accessibili grazie a flussi di comunicazione efficienti, il tutto senza interruzioni e con un alto livello di qualità e precisione nella trasmissione, comunicazione e condivisione.

Nei casi di sepsi migliorare la consapevolezza del personale sul livello di deterioramento delle condizioni di un paziente colpito è fondamentale e ciò richiede la capacità di correlare i parametri vitali che giungono dai dispositivi medici collegati (ad esempio, i monitor) ai risultati di laboratorio ed alla farmacoterapia e fare una analisi predittiva dell’insorgere della SEPSI. È ciò che permette di fare Ascom Digistat, il sistema software integrato per la gestione dei pazienti in area critica. Raccogliere dati, condividere immagini (come ad esempio lo stato di una ferita) e generare alert può fare poi estrema differenza quando si tratta di sepsi. Fondamentale si rileva quindi una soluzione in mobilità come lo smartdevice Ascom Myco 3, che fa parte della piattaforma e che si integra con i dispositivi medici e sistemi di gestione degli allarmi, EHR/EMR, di chiamata infermieri e di allarme personale.

A fianco della tecnologia e delle misure farmacologiche, esistono poi strumenti, procedure e algoritmi che possono rivelarsi di ulteriore supporto nella diagnosi rapida. Parliamo di strumenti come TIME di Sepsis Alliance, che aiuta gli operatori a basarsi su alcuni identificatori per diagnosticare rapidamente; NEWS (National Early Warning Score) lo score utilizzato come standard per il riconoscimento precoce; indici come il Rothman Index (RI), che aiutano a trarre punteggi dai dati della cartella clinica elettronica (EMR) per creare un quadro dell’evoluzione delle condizioni del paziente nel tempo.

In tutti i casi, il primo passo per trattare con successo un problema così grave quanto la sepsi è la diagnosi. Ecco perché, potersi basare su strumentazioni integrate con soluzioni efficienti per la gestione, analisi e comunicazione in tempo reale dei dati, può fare realmente la differenza” conclude Deventi.


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