Le modifiche apportate dal governo in tema di ecobonus, riferite al patrimonio immobiliare, sono state accolte con una certa preoccupazione dai proprietari di casa riuniti in Confedilizia, soprattutto in vista degli obblighi che saranno imposti dalla direttiva "case green" e che andranno a pesare in toto sui proprietari di casa
Autore: Redazione InnovationCity
La Manovra 2025, che sarà discussa nelle prossime settimane nel Parlamento, apporta nuove modifiche agli Ecobonus attuali, ridimensionandone la portata per il prossimo anno e per quelli successivi e ritirandone alcuni a partire dall'anno prossimo. Modifiche che sono state accolte con una certa preoccupazione dai proprietari di casa riuniti in Confedilizia, soprattutto in vista degli obblighi che saranno imposti dalla direttiva "case green" e che andranno a pesare in toto sui proprietari di casa.
Confermato il progressivo ridimensionamento del Superbonus, che dal prossimo 1° gennaio 2025 passerà dal 70% al 65% e sarà limitata agli interventi per i quali, alla data del 15 ottobre 2024, risulti già presentata la Cilas e la delibera di approvazione dei lavori. Il maxisconto al 110% rimarrà solo per gli immobili situati nelle zone colpite da eventi catastrofici, ma la Manovra apre alla possibilità di detrarre in 10 anni le spese del 2023 rimaste finora escluse dall'opzione.
Fra i bonus che sono stati prorogati nel 2025 c'è l'Ecobonus: l'agevolazione fiscale attraverso detrazione di Irpef o Ires che variava dal 50% al 65%, raggiungendo l'85% per alcuni interventi nei condomini, dal 2025 scenderà al 50% per la prima casa ed al 36% per gli altri immobili posseduti. Nel 2026 e 2027 le aliquote diminuiranno ulteriormente al 36% per la prima casa e al 30% per le altre. Allo stesso modo, il Sismabonus, che ammontava all'85% per lavori riguardanti misure antisismiche su abitazioni e immobili usati per attività produttive, scenderà al 50% per la prima casa ed al 36% sulle altre proprietà immobiliari. Nel 2026 e 2'27 vi saranno ulteriori tagli come per le altre detrazioni.
Confermato il Bonus Ristrutturazione, che resterà al 50%, ma solo per le abitazioni principali e con tetto di spesa a 96.000 euro, mentre per gli altri immobili lo sconto fiscale dal 1° gennaio 2025, scenderà al 36% con tetto di spesa a 48.000 euro. Confermato anche il Bonus mobili ed elettrodomestici, che prevede uno sconto al 50%, con un tetto di spesa di 5.000 euro.
Tra i bonus che sono destinati a scomparire del tutto nel 2025 compaiono il Bonus Verde (che prevede una detrazione Irpef del 36% per la sistemazione di aree verdi scoperte degli edifici privati). Restano invece invariate le agevolazioni sui mutui per la prima casa riservate agli under 36 e alle giovani coppie con Isee pari a 40mila euro.
Secondo i calcoli di Assoutenti, in base agli ultimi dati disponibili, l'insieme dei crediti legati ai bonus edilizi in vigore da fine 2020 al 2024 avrebbe raggiunto un costo totale di circa 220 miliardi di euro, con un peso virtuale, spalmato sulla collettività, pari a 8.527 euro a famiglia residente.