Lo rivela un’indagine demoscopica condotta dal Metaverse Marketing Lab della School of Management del Politecnico di Milano nel quale emerge che Il 90% degli italiani tra i 16 e i 50 anni conosce il significato del metaverso e le relative tecnologie, più di quanto non accada per l’intelligenza artificiale, e già oltre 2 milioni di italiani hanno provato la realtà immersiva.
Autore: Redazione InnovationCity
Il 90% degli italiani tra i 16 e i 50 anni conosce il metaverso e le sue tecnologie, più di quanto non accada per l’intelligenza artificiale, e già oltre 2 milioni di persone hanno provato la realtà immersiva nel nostro Paese. È quanto emerge dai risultati di un’indagine demoscopica condotta dal Metaverse Marketing Lab della School of Management del Politecnico di Milano, in collaborazione con Izi Metodi, Analisi e Valutazioni Economiche, sul livello di conoscenza e utilizzo delle tecnologie di realtà immersiva (AR, VR, XR, Metaverso). I risultati sono stati presentati in occasione del workshop “Il Metaverso Privato” del Metaverse Marketing Lab, al Dipartimento di Ingegneria Gestionale del Politecnico di Milano.
L’indagine ha studiato la popolazione italiana tra i 16 e i 50 anni (circa 25 milioni di individui) con un campione di 1.000 casi. I risultati evidenziano che l’88,9% degli italiani in questa fascia d’età hanno sentito parlare delle tecnologie di realtà immersiva, un dato significativo rapportato alla percentuale di chi ha sentito parlare di blockchain (51,2%) e di intelligenza artificiale (62,7%).
Se a livello di notorietà il metaverso primeggia dunque insieme alle cryptovalute (94,5%), a livello di utilizzo il 9,7% di chi conosce il metaverso dichiara di aver già usato tecnologie di web 3D, cosa che permette di stimare in almeno 2,1 milioni gli italiani che hanno già provato la realtà aumentata, estesa o virtuale almeno una volta. Considerando poi che quasi la metà della popolazione italiana ha 50 anni o più e che molte applicazioni di web 3D si rivolgono a un target anche più giovane di quello dei sedicenni, appare ragionevole stimare in almeno 2,5 milioni gli sperimentatori.
Sul fronte delle funzionalità, il 36% di costoro ha utilizzato videogiochi in ambienti 3D come Fortnite o Roblox, il 34% applicazioni di realtà aumentata per smartphone, il 33% un visore di realtà virtuale e circa il 10% piattaforme di mondi virtuali (come Decentraland e The Sandbox).
Se la base di chi ha provato o usa saltuariamente queste tecnologie è piuttosto ampia, il bacino degli utilizzatori su base quotidiana o quasi è più limitata, a testimonianza del fatto che il cosiddetto metaverso è attualmente una costante nella vita di una popolazione di addetti ai lavori o di aficionados dei videogiochi 3D (il 21% del totale degli utilizzatori di questa tecnologia).
“Lo studio che abbiamo realizzato con il Metaverse Marketing Lab rappresenta un primo passo per misurare la diffusione di una tecnologia e il suo impatto sulla società in una fase di prima adozione. I risultati evidenziano una sorprendente omogeneità geografica e anagrafica nella conoscenza e nell’utilizzo del metaverso, e un livello di fiducia in questa tecnologia sostanzialmente analoga a quella verso blockchain, intelligenza artificiale e cryptovalute” commenta Stafano Lalli, Partner di Izi.
Il Metaverse Marketing Lab è un progetto di ricerca sviluppato dalla School of Management del Politecnico di Milano e vede la partecipazione come partner di UPA, UNA, PWC TLS, Mediolanum, Plenitude, e come sponsor Covisian, GroupM e la VRAR Association.