Le tecnologie della realtà aumentata (AR) e della realtà virtuale (VR) stanno diventando sempre più comuni e oggi vengono utilizzate sempre di più da diversi brand per offrire esperienze diverse e coinvolgenti ai propri clienti. Alessandro Riganti, Country Manager di D-Link per l’Italia, si sofferma sulle effettive potenzialità man mano che la tecnologia si evolve e si riducono i relativi costi.
Autore: Redazione InnovationCity
Le tecnologie della realtà aumentata (AR) e della realtà virtuale (VR) stanno diventando sempre più comuni. A lungo associate solo ai videogiochi, oggi vengono utilizzate sempre di più da diversi brand per offrire esperienze diverse e coinvolgenti ai propri clienti. Ne è un esempio IKEA, che permette di posizionare virtualmente gli arredi nelle case tramite una comoda app AR. Sebbene la visione futuristica del "Metaverso" possa essere molto lontana, è probabile che il settore AR/VR continui a crescere a un ritmo crescente man mano che la tecnologia si evolve e i relativi costi si riducono. Infatti, secondo Statista, le entrate nel mercato AR e VR dovrebbero raggiungere i 52,05 miliardi di dollari entro il 2027.
Generalmente, AR e VR sono considerate divertenti ma superflue e, di conseguenza, la tecnologia è attualmente sottoutilizzata dai settori di attività al di fuori del retail e del gaming, nonostante questi due mondi ne traggano parecchio vantaggio.
Quali vantaggi apporterebbe dell’introduzione di tecnologie AR e VR nel business?
Attualmente, quindi che posto hanno le tecnologie AR e VR nel mondo delle aziende? Molte stanno ancora cercando di adeguarsi alla digital transformation di questi ultimi anni e di capire quali significativi cambiamenti e vantaggi porterebbe la sua introduzione. Molte altre imprese, invece, sono ancora lontane dal poter implementare una nuova ondata di trasformazione e sono scettiche sull'impatto reale dell'introduzione della tecnologia AR/VR per il loro business. In realtà, la loro adozione diffusa potrebbe avere vantaggi reali per le piccole e medie imprese, come la formazione immersive, a collaborazione avanzata e molti altri ancora. Ecco qualche esempio:
Comunicazioni virtuali: La realtà virtuale può fornire un'esperienza più realistica, consentendo potenzialmente alle aziende di ridurre i costi di trasferta per le riunioni di persona, ma senza i limiti delle piattaforme di videoconferenza come Zoom/Teams. Le riunioni di persona e altri momenti di incontro delle aziende potrebbero essere sostituibili grazie al progresso della realtà virtuale.
Migliori training per i dipendenti : Molti settori richiedono una formazione diretta dei dipendenti, con hands-on e momenti di attività di persona, che comporta la presenza di una figura dedicata, per un certo periodo di tempo e in un determinato luogo. La virtualizzazione di questo processo può fornire comunque un'esperienza diretta, ma in un modo più efficiente sia in termini di tempo che di risorse.
Presentazioni immersive: Dare vita ai concetti presentati nelle riunioni può migliorare la comprensione e il contesto non solo all'interno dei team, ma anche in importanti riunioni di vendita con i propri clienti.
Sostenere le iniziative di diversità, equità ed inclusione (DEI): Le tecnologie immersive possono mettere a disposizione lavoro, servizi ed esperienze a persone che altrimenti non sarebbero in grado di accedervi, a causa della distanza geografica o delle disabilità.
Quindi, quali sono le prospettive per le tecnologie di AR e VR nel mondo business?
È evidente che queste tecnologie emergenti hanno il potenziale per trasformare le aziende di diversi settori in modi vantaggiosi. Di conseguenza, le tecnologie di AR e VR sono destinate ad espandersi piano in aziende di mercati differenti, soprattutto grazie alla riduzione dei costi prevista per i prossimi anni, che le renderanno più accessibili e che indurranno sempre più alter realtà a prendere in considerazione il loro utilizzo. Inoltre, la tecnologia e l'infrastruttura di supporto esistono già, facilitando il trasferimento in un ambiente aziendale. Ad esempio, il VR Air Bridge di D-Link è un dispositivo dongle per i visori VR Meta Quest 2, che crea un collegamento wireless dedicato tra un PC e i visori Meta Quest 2 utilizzando il Wi-Fi 6, offrendo le alte prestazioni e la bassa latenza di un connessione cablata ma con totale libertà di movimento. Meno ostacoli nella riconfigurazione della tecnologia faciliteranno il suo passaggio dal mondo gaming a quello business molto più velocemente e offriranno un'esperienza VR molto più realistica e coinvolgente per le aziende e gli uffici.
Poiché le tecnologie di realtà aumentata e virtuale continuano a evolversi e a diventare sempre più comuni, gli imprenditori che rimangono scettici potrebbero trovarsi obbligati ad implementare in qualche modo questa tecnologia per tenere il passo con i concorrenti e adattarsi alla rapida digitalizzazione.