Atos e Cisco sono i due fornitori principali delle tecnologie che dovranno evitare attacchi e danni all'infrastruttura IT per le Olimpiadi di Parigi 2024.
Esattamente 4 anni fa Franz Regul veniva cooptato dal Comitato Organizzatore delle Olimpiadi di Parigi 2024 come managing director per la cybersecurity, iniziando così la costruzione del complesso apparato di protezione digitale. Di tutta la macchina tecnologica di Parigi 2024, la componente cybersecurity, insieme alla sicurezza fisica, è certamente la più sotto esame.
In una bella intervista esclusiva per Infosecurity Magazine, Franz racconta ciò che può raccontare sulle misure di protezione adottate e sui vendor e fornitori coinvolti.
Con questo ed altri contributi, forniremo un’idea di quanta tecnologia sia stata introdotta alle Olimpiadi di Parigi 2024 e, soprattutto, chi, tra vendor e fornitori IT, sia stato coinvolto.
Oggi, alla vigilia delle Olimpiadi 2024, Franz e il suo staff di 15 persone iniziano la seconda fase del progetto, quella in cui sei vigile 24 ore su 24, dal 26 luglio all’11 agosto. La prima, iniziata appunto 4 anni fa, è stata quella dello sviluppo e della scelta dei fornitori. Per quanto riguarda l’IT ce n’è uno che spicca tra tutti: Atos compare tra i 15 Worldwide partner - come già spiccava agli ultimi Europei di Calcio - insieme ad Alibaba, Intel, Panasonic e Samsung, per citare quelli più prettamente “tecnologici”.
L’azienda, peraltro francese, è partner tecnologico per le Olimpiadi da più di vent’anni, e, da quello che si legge, può essere considerato IL partner di Parigi 2024, in qualità di fornitore diretto di infrastrutture e piattaforme ma anche e soprattutto di consulente per la scelta dei fornitori e di orchestratore.
Dopo due chiamate alle armi, Regul ha deciso: “Abbiamo scelto Cisco come fornitore leader di tecnologia (hardware e software) ed Eviden (Gruppo Atos) come fornitore di servizi principale” ha dichiarato il manager a Infosecurity Manager.
Dunque, Cisco, Official Partner di Parigi 2024, è il vendor che ha fornito gli apparati per la realizzazione della rete protetta per le Olimpiadi, oltre ovviamente alla piattaforma di gestione e monitoraggio. In verità, anche Cisco è un partner delle Olimpiadi di lunga data, almeno da Londra 2012, la novità è che da questa edizione Cisco è anche fornitore di cybersecurity. Atos e Cisco, in definitiva, sono stati confermati e affiancati a una pletora di piccoli fornitori specializzati di cui si sa ben poco, secondo una logica best-of-breed e, di conseguenza, secondo una strategia collaborativa e di integrazione sviluppata da Atos.
Il progetto di cybersecurity è uno sviluppo necessario del progetto di realizzazione di una rete che connette tutto l’hardware in campo: apparati, server e end point (tablet, smartphone e altri dispositivi) che supportano numerose attività: dal ticketing agli accessi al villaggio olimpico, dai servizi di gara a quelli pensati per il pubblico.
Leggi anche: Olimpiadi 2024: come evitare le cyber truffe.
Nell’intervista, Regul afferma che oggi il suo team di 15 persone può contare su un centinaio di risorse fornite dal Comitato Olimpico e migliaia di volontari. Molti dei sistemi sono attivi già dall’estate scorsa ed è stato lanciato tempo fa un programma di ethical hacking che ha coinvolto 200 persone, finalizzato alla ricerca della falla di sicurezza. Il team ha, inoltre avviato una collaborazione con l’Agenzia per la Sicurezza francese (ANSSI).
Il cervello dell’infrastruttura è un cybersecurity operations center (CSOC) di cui, evidentemente, non si dovrebbe conoscere l’ubicazione che, insieme ad ANSSI, vigilerà su quattro aree principali:
Regul afferma, poi, che fu mandato a studiare a Tokyo 2021 e che è tornato con l’intenzione di scegliere un ambiente cloud based e non una struttura basata su data center privato, come fu in Giappone. E, per concludere, Regul ha dichiarato che il sistema è già stato oggetto di diversi attacchi DDoS e che è certo che gli attacchi continueranno. Gli obiettivi dei cyberattacchi, sostiene ancora Regul, sono l’infrastruttura, i dati di atleti e visitatori, i siti dei brand partner, con un ulteriore pensiero a strategie di disinformazione.
Cisco ha messo a disposizione di Atos e del Comitato Organizzatore l’infrastruttura di networking wired, tool e piattaforme per la cybersecurity e le sue soluzioni di videoconferenza - in particolare Cisco Meraki, Webex, DNA (Digital Network Architecture) e OpenRoaming, mentre la videosorveglianza ha coinvolto altri vendor come Videtics (francese, analisi immagini), Chapsvision (francese, trattamento dei dati), Wintics (francese, analisi video) e Orange Business.
Quest’ultima, inserita tra i Premium Partners di Parigi 2024, ha lavorato anche in collaborazione con Atos e Cisco per fornire l’infrastruttura di comunicazione wireless 5G. Sull’architettura per la videosorveglianza approntata per Parigi 2024 si dovrebbe realizzare un altro articolo, si sappia solo che mediare tra il diritto alla privacy, i limiti dell’image recognition e le necessità di garantire sicurezza a tutti durante le Olimpiadi è stato il grosso del problema.
Alle Olimpiadi 2024 Cisco ha applicato il suo paradigma “Cyber Defence Discipline” puntando molto sui benefici dell’AI, dunque sul machine learning nel paradigma Zero Trust. Non è dato sapere di più ma, per esempio, con Cisco AI Assistant for Security, l’idea è di distinguere tra un inconveniente e un disastro, e di conseguenza priorizzare gli interventi. Cisco, inoltre, può vantare uno dei data set specializzati in sicurezza più ampi del mondo, con la capacità di analizzare più di 550 eventi di sicurezza sul web, sugli end point, sulla rete e sulle app. Segnaliamo, inoltre, l’attività formativa in cybersec che ha previsto vademecum e pagine web dedicate.
Per la videoconferenza, Cisco garantisce una connessione stabile, sicura e ad alta risoluzione a più di 50mila persone su 500 luoghi. Inoltre, Cisco ha collaborato con Intel e Orange Business per realizzare l’infrastruttura end-to-end basata su reti wireless 5G per il broadcasting, altra componente vitale che meriterebbe un capitolo a parte.
Per concludere, la nota dolente troppo spesso comune agli eventi: le infrastrutture installate appositamente per Parigi 2024 non rimarranno, ed è un vero peccato.
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