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Osservatorio Digital & Sustainable Polimi: sempre più imprese investono su sostenibilità e digitale

Secondo i dati dell'Osservatorio del Politecnico di Milano, solo il 13% delle iniziative europee di sostenibilità ha al centro il digitale. Il 90% di quelle sul digitale vede la sostenibilità rilevante, ma prevalentemente per temi sociali e di governance.

Transizione Energetica / Sostenibilità

Nelle grandi aziende italiane sui temi del digitale e della sostenibilità la sensibilità è ormai molto alta: l’84% investe in modo significativo sia in innovazione digitale che in sostenibilità. Ma sono ancora poco esplorate le sinergie tra le due dimensioni: solo un’azienda su tre utilizza l'innovazione digitale in modo intensivo come strumento per perseguire obiettivi sostenibili e solo una su quattro si fa guidare dalle linee di sviluppo sostenibile per rivedere la politica di adozione digitale. In questo percorso, sono più indietro le PMI: meno di un terzo del totale investe intensamente sia in innovazione digitale che in sostenibilità ed è molto rara una sinergia tra le due dimensioni.

Sono alcuni risultati della ricerca dell’Osservatorio Digital & Sustainable del Politecnico di Milano, in collaborazione con Assolombarda, presentata durante il convegno “Digitale e Sostenibilità: lo spazio della responsabilità e dell’innovazione”.

“Il rapporto tra sostenibilità e innovazione digitale riveste un ruolo sempre più rilevante – afferma Alessandro Perego, Vicerettore per lo sviluppo sostenibile e impatto al Politecnico di Milano e Direttore scientifico degli Osservatori Digital Innovation -: la trasformazione digitale, se ben governata, può essere un potente acceleratore per il raggiungimento di obiettivi di sostenibilità, ma, se non ben gestita, può rappresentare un rischio al potenziale equilibrio tra crescita economica, benessere sociale e tutela ambientale. Per questo è fondamentale orientare nel modo giusto le scelte verso un futuro digitale e sostenibile: il digitale può essere uno strumento per affrontare le sfide globali di sostenibilità e allo stesso tempo gli obiettivi di sostenibilità devono guidare la progettazione e l’utilizzo responsabile delle tecnologie e delle innovazioni digitali”.

Le iniziative dell’Europa

Nell’ultimo decennio, la Commissione europea ha promosso numerose misure in ambito sostenibilità e innovazione digitale. Delle 92 analizzate dall’Osservatorio, 54 sono legislative, cioè direttive e regolamenti vincolanti su trend digitali o di sostenibilità; 38 sono piani strategici con obiettivi generali non vincolanti e a lungo termine. C’è stata un’accelerazione dal 2020, con in media 15 iniziative l’anno e un picco di 24 nel 2024. A livello legislativo, le iniziative si concentrano su trasparenza aziendale, transizione digitale, sicurezza tecnologica, gestione dei dati e utilizzo delle risorse. Sul piano non legislativo, invece, l’attenzione è rivolta soprattutto alla sostenibilità, affrontando temi come sviluppo sostenibile, cambiamento climatico, transizione digitale, diritti umani e inclusione sociale.
Delle 53 iniziative sulla sostenibilità, solo 7 trattano il digitale come elemento centrale (13%), mentre delle 39 sul digitale, 35 affrontano strategicamente la sostenibilità (90%), trattando però quasi esclusivamente temi sociali e di governance. “Nelle iniziative della Commissione europea – commenta Giorgia Dragoni, Direttrice dell’Osservatorio Digital & Sustainable – emerge ancora timidamente il ruolo del digitale per le sfide globali legate alla sostenibilità, mentre si evidenzia in modo più approfondito l’indirizzo che la sostenibilità, soprattutto quella sociale e di governance, può avere nel processo di trasformazione digitale”.

Le grandi aziende

Le grandi imprese italiane mostrano un’alta propensione agli investimenti sia in ambito digitale sia in area sostenibilità. Il 91% ha una spesa significativa nel digitale, il 93% nella sostenibilità, con un focus prevalente su obiettivi ambientali e, in misura minore, su aspetti di governance come etica decisionale e gestione del rischio. Si stanno diffondendo misure di sostenibilità adottate anche su base volontaria, perché ritenute strategiche per la reputazione aziendale e l’efficienza operativa.
Combinando le due prospettive, l’84% delle grandi aziende italiane investe intensamente sia in innovazione digitale che in sostenibilità, anche se il 17% è focalizzato esclusivamente su una singola area di sostenibilità (ambientale, sociale o di governance). E, soprattutto, sono ancora poco esplorate le sinergie tra digitale e sostenibilità: solo il 34% utilizza l'innovazione digitale in modo intensivo come strumento per perseguire obiettivi di sostenibilità a tutto tondo e solo il 22% si fa guidare dalle linee di sviluppo sostenibile per rivedere la politica di adozione digitale. Dal punto di vista organizzativo, il 98% delle grandi aziende ha un responsabile IT, l'83% un responsabile della sostenibilità, che in alcuni casi (33%) può ricoprire anche altre responsabilità. Solo il 10% ha introdotto nell'organizzazione il Digital Sustainability Officer, che coniuga innovazione digitale e sostenibilità.

Le PMI

Tra le PMI, gli investimenti sono più limitati: solo il 53% alloca risorse significative nel digitale e solo il 42% in sostenibilità. La maggioranza che non investe in sostenibilità lo fa principalmente per i costi e la mancanza di risorse da dedicare. Considerando l’approccio integrato, il comportamento è più eterogeneo rispetto alle grandi realtà: il 35% delle PMI investe poco o nulla in entrambe le dimensioni, il 31% investe intensamente sia in innovazione digitale che in sostenibilità, mentre l’'uso sinergico è molto limitato: solo l’8% utilizza il digitale in modo intensivo per perseguire obiettivi di sostenibilità a tutto tondo, il 6% utilizza le linee guida sulla sostenibilità per guidare la digitalizzazione.
Dal punto di vista organizzativo, il 67% delle PMI non dispone di una figura interna dedicata al digitale e il 63% non ha alcun referente per la sostenibilità e non avverte l’esigenza di introdurlo. “Emerge con evidenza l'urgenza di un processo di sensibilizzazione e formazione sulle opportunità che l’innovazione digitale può generare per il progresso sostenibile delle PMI – afferma Valentina Pontiggia, Direttrice dell’Osservatorio Digital & Sustainable -. Tra le imprese, infatti, la dimensione aziendale influisce in modo rilevante non solo sulla possibilità di investimento, ma anche sullo sviluppo di consapevolezza e sensibilità su questi temi. La mancanza di conoscenza sulle opportunità e sui rischi nella relazione tra innovazione digitale e sostenibilità rappresenta una barriera significativa”.

La relazione tra sostenibilità e digitale

L’Osservatorio Digital & Sustainable ha sviluppato un modello che incrocia i temi di sostenibilità con i principali trend di innovazione digitale per descriverne i possibili impatti, positivi o negativi. Nell'ambito della sostenibilità ambientale, l’uso delle tecnologie può contribuire a generare impatti positivi. Ad esempio, l’uso combinato di sensori IoT per la raccolta dati e algoritmi di IA abilita l’agricoltura di precisione Il lavoro da remoto per due giorni a settimana con workspace technology e piattaforme di collaboration comporta un risparmio di 60 kg di CO2 l’anno per lavoratore. Anche se l’impatto delle tecnologie sull’ambiente presenta criticità, ad esempio gli enormi consumi di energia e acqua per il raffreddamento dei Data Center.

Il digitale, poi, è un alleato per migliorare le condizioni sociali, anche se va utilizzato con la giusta attenzione: lo Smart Working incrementa engagement e benessere dei lavoratori, ma può anche portare fenomeni di tecnostress e overworking. Nella sostenibilità di governance, le tecnologie digitali garantiscono trasparenza e responsabilità. La condivisione dei dati raccolti da sensori IoT permette di verificare il rispetto degli standard e di ridurre l’asimmetria informativa, monitorando, ad esempio, la temperatura di un container lungo la catena di fornitura. Oppure, il Cloud Computing facilita la gestione di copie di backup e l’adozione di misure di Disaster Recovery, riducendo il rischio strategico e operativo.

Le linee guida per un futuro digitale e sostenibile

In occasione del convegno, sono stati presentati anche i risultati della ricerca realizzata con Assolombarda, in cui viene esplorata la relazione tra digitale e sostenibilità. All’interno del rapporto vengono presentati gli studi di caso di 27 progetti di digitale e sostenibilità di imprese di diversi settori e dimensioni. L’indagine ha permesso di realizzare alcune linee guida per orientare e ispirare le scelte aziendali verso un futuro digitale e sostenibile.

“Il digitale e la sostenibilità hanno contribuito in questi anni a definire un cambiamento d’epoca, caratterizzata da nuovi modi di operare nel lavoro come nella vita - dichiara Stefano Rebattoni, vicepresidente di Assolombarda con delega a Transizione digitale e Innovazione tecnologica -. In questo contesto la tecnologia ha un ruolo fondamentale per noi tutti e in particolare per le imprese, in quanto abilita la competitività, la crescita e sostiene una cultura orientata alla sostenibilità. Il digitale svolge sempre più una funzione centrale nella creazione di nuovi modelli di sviluppo, determinando cambiamenti che impattano, allo stesso tempo, sulla comunità professionale, sull’ambiente e sulla società. Il digitale è anche uno strumento che permette di operare con rapidità e flessibilità in un mercato globale mutevole e caratterizzato da esigenze di consumo e di filiera che si susseguono velocemente”.

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