Tuttavia restano margini di miglioramento. La creazione di nuove startup in Italia è ancora un processo lento e complesso, con un livello di implementazione del solo 15%, uno dei più bassi in Europa.
InnovUp, Italian Innovation & Startup Ecosystem, l’Associazione che dal 2012 rappresenta e unisce la filiera dell’innovazione italiana, ha annunciato il lancio dello Startup Nations Standards (SNS) Report 2024, presentato ufficialmente oggi al Tech Arena di Stoccolma da ESNA (Europe Startup Nations Alliance), l’organizzazione fondata nel 2021 con l’obiettivo di portare l’Europa in prima linea nell’ecosistema globale delle startup, e di cui InnovUp è stato indicato, lo scorso 28 novembre 2024, dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy quale referente per l’Italia.
Il report fornisce un’analisi dettagliata dei progressi compiuti da 24 Paesi europei nell'adozione di politiche a sostegno della filiera dell’innovazione, con riferimento agli 8 standard condivisi nel documento costitutivo dell’Alleanza del 2021, mettendo in evidenza i risultati più significativi e le aree che necessitano di miglioramenti.
Secondo i dati del report, l’Europa ha raggiunto un livello medio di implementazione del 61% delle politiche startup-friendly, con progressi evidenti soprattutto nell’accesso ai finanziamenti, che registra un tasso del 72%, e nell’attrazione dei talenti, con il 64% delle misure adottate. La digitalizzazione delle procedure amministrative per le startup sta accelerando, con il 70% di implementazione nei Paesi europei, mentre il processo di creazione d’impresa è stato semplificato in molti Stati, permettendo l’apertura di una startup in meno di un giorno e con costi inferiori ai 100 euro in quattro nazioni. Tuttavia, persistono difficoltà nell’armonizzazione delle normative e nell’accesso agli appalti pubblici per le startup, con alcuni Paesi ancora lontani dagli standard auspicati.
L’Italia invece è ritratta a tinte chiaro-scure nel report. Se da un lato emergono risultati incoraggianti in alcuni ambiti chiave, dall’altro persistono ostacoli che limitano il pieno sviluppo della filiera dell’innovazione. L’adozione dello standard relativo all’utilizzo delle stock options raggiunge il 92%, facilitando l’assunzione e la fidelizzazione dei talenti nelle startup, mentre il Paese si distingue anche per il livello di digitalizzazione, con il 71% delle politiche dello standard Digital First implementate, consentendo alle startup un più facile accesso ai servizi amministrativi digitali. L’accesso ai finanziamenti si attesta al 67%, grazie a incentivi fiscali per gli investitori – peraltro potenziati con il recente Scaleup Act - e a un uso crescente di strumenti di finanziamento indiretto.
Nonostante questi progressi, restano diverse sfide da affrontare. La creazione di nuove startup in Italia è ancora un processo lento e complesso, con un livello di implementazione del solo 15%, uno dei più bassi in Europa. Un tema su cui, purtroppo, si sono fatti passi indietro dopo l’eliminazione – a causa del ricorso del Consiglio Nazionale del Notariato – della procedura per la costituzione autonoma e digitale delle startup innovative.
L’innovazione dello standard sugli appalti pubblici fatica a decollare, con un’implementazione del 21%, limitando le opportunità per le startup di partecipare a bandi pubblici e collaborare con le istituzioni.
L’attrazione di talenti internazionali continua a essere un nodo critico, con uno standard di implementazione fermo al 48%, evidenziando la necessità di strategie più efficaci per rendere l’Italia un polo attrattivo per innovatori e imprenditori globali.
Giorgio Ciron, Direttore di InnovUp, ha commentato: "Il SNS Report 2024 conferma che l’Italia – anche grazie al recente Scaleup Act - ha compiuto passi avanti significativi nella digitalizzazione e nelle politiche fiscali a sostegno delle startup, ma evidenzia la necessità di accelerare su aspetti strategici come la semplificazione burocratica e l’attrazione di talenti. InnovUp, che è referente ESNA per l’Italia, continuerà a lavorare per promuovere politiche efficaci, rafforzare il dialogo con le istituzioni e garantire che l’Italia possa posizionarsi come uno dei Paesi più competitivi in Europa per la nascita e la crescita delle startup".
Sebbene più brave dei colleghi maschi (voto medio di laurea 104,2 su 110 per le donne, 102,3 degli uomini; studi conclusi nei tempi previsti per il 57,6% delle donne contro il 53% degli uomini), le laureate in discipline STEM in Italia sono ancora poche e con qualche difficoltà in più a trovare lavoro. In ambito space tech negli USA solo il 13,4% della forza lavoro è composta da donne mentre, in Italia, su 500 imprese aerospaziali, le donne sono presenti nel 10% dei casi.
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