Nel report 'The Intersection of Digital Transformation and the Energy Transition' emerge che più di 8 aziende su 10 (81%) hanno l’obiettivo di passare a fonti energetiche diverse da quelle attuali; tuttavia, solo il 44% ha già intrapreso il percorso e oltre un terzo (37%) ritiene che il cambiamento richiederà ancora qualche anno per essere completato.
Eaton ha presentato i risultati di una nuova ricerca che analizza l’importanza della transizione energetica nel processo di pianificazione della trasformazione digitale. Commissionato da Eaton, il report The Intersection of Digital Transformation and the Energy Transition – condotto da S&P Global Market Intelligence – evidenzia che a livello globale il 77% delle aziende intervistate si pone come obiettivo quello di passare a fonti di energia diverse da quelle attualmente in uso, tuttavia solo la metà di queste sta già mettendo in atto le strategie digitali necessarie per portare a termine questo cambiamento. Rispetto agli altri Paesi, l’impegno dell’Italia è evidente: più di 8 aziende su 10 (81%) hanno l’obiettivo di passare a fonti energetiche diverse da quelle attuali, tuttavia solo il 44% ha già intrapreso il percorso e oltre un terzo (37%) ritiene che il cambiamento richiederà ancora qualche anno per essere completato. Inoltre, sia a livello globale sia in Italia, meno di un terzo delle aziende traccia le principali metriche legate a sostenibilità e intelligence energetica, e ancora meno (il 17% a livello mondiale e il 20% sul territorio italiano) è dotata di sistemi che abilitano la digitalizzazione. Lo studio ha coinvolto 1001 aziende in Nord America, Europa e Medio Oriente, impegnate nell’ambito della trasformazione digitale in quattro settori critici per l’energia: edifici residenziali e commerciali, data center, industriale e utility. “Fino a oggi i progetti di trasformazione delle aziende si sono concentrati principalmente sull’ottimizzazione dei processi. L'imminente transizione energetica avrà un impatto sulle best practice e sui processi digitali, diventando quindi un importante fattore di differenziazione competitiva per le aziende che inizieranno ad adottare tale approccio" ha affermato Rich Karpinski, Senior Analyst di 451 Research, parte di S&P Global Market Intelligence.
I principali risultati della ricerca per ciascun settore
Gli operatori e i proprietari di edifici hanno evidenziato che l’ottimizzazione dell’energia e le iniziative in ambito ESG giocano un ruolo fondamentale. La sostenibilità è l’obiettivo principale in questo settore, ritenuta una priorità dal 46% delle aziende coinvolte. Tuttavia, i proprietari di edifici sono scettici in merito alla remuneratività dei progetti di “smart building”. Secondo gli intervistati, le principali sfide digitali includono un’analisi costi/benefici favorevole (citata dal 52% dei rispondenti) e la mancanza di casi d’uso digitali (45%). Le aziende italiane hanno mostrato un livello di consapevolezza maggiore, tanto che il 72% si avvale di sistemi di monitoraggio ambientale come rilevamento di fumo, del livello dell’acqua e della qualità dell’aria. Inoltre, le aziende italiane condividono le stesse sfide globali in termini di costi/benefici (52%), ma subiscono anche la complessità normativa e di conformità (indicata come una delle sfide principali dal 48% degli intervistati).
I data center hanno abbracciato la digitalizzazione e sono ora alla ricerca di nuove opportunità per ottimizzare le operation o generare ricavi volti a creare vantaggi competitivi. I prossimi obiettivi prevedono un maggiore utilizzo delle energie rinnovabili (citato dal 50% dei proprietari di data center), il miglioramento dell’accumulo dell’energia (47%) e la monetizzazione della vendita di energia alla rete (34%). Tali obiettivi sono condivisi anche dalle aziende italiane, tuttavia oggi per oltre la metà delle aziende che operano nel settore dei data center (52%) la vera priorità è la riduzione dei costi complessivi energia/potenza.
Le aziende del settore industriale hanno concentrato gli sforzi in termini di digitalizzazione guardando a una delle criticità tipiche del settore: la mancanza di operatori specializzati. In tale contesto, l’impegno digitale per la transizione energetica risulta in ritardo. Solo il 24% delle aziende del settore industriale ritiene energia ed elettricità fondamentali per la trasformazione industriale. Le aziende che applicheranno la digitalizzazione alla transizione energetica otterranno vantaggi cruciali per conservare o ottenere un vantaggio competitivo.
In Italia, Paese tradizionalmente legato al settore manifatturiero, le priorità per la maggior parte delle aziende restano l’ottimizzazione dei processi (54%) e la riduzione dei rischi (51%).
Il settore delle Utility sta affrontando enormi cambiamenti nella generazione dell’energia, poiché le rinnovabili e la necessità di una maggiore intelligence digitale sono in aumento. La trasformazione digitale è essenziale per abilitare nuovi modelli di business e nuove fonti di guadagno: si pensi al supporto necessario per rispondere alle esigenze degli utenti in termini di ricarica dei veicoli elettrici (citate dal 49% degli intervistati) o per abilitare le stazioni di ricarica stesse (45%). “Abbiamo identificato una grande lacuna nel modo in cui le aziende applicano la digitalizzazione al raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione: questa ricerca è un campanello d’allarme che vuole richiamare l’attenzione delle aziende sulle opportunità in cui investire per ottenere un impatto migliore” ha sottolineato Aravind Yarlagadda, Executive Vice President and Chief Digital Officer di Eaton. “Le aziende hanno bisogno di muoversi molto più velocemente in materia di trasformazione digitale. La buona notizia è che il momento di agire è adesso e realtà come Eaton aiutano le aziende ad ottenere informazioni fondamentali per valutare gli investimenti più proficui. Le nostre suite di software dedicate ai diversi settori stanno già supportando i nostri clienti ad affrontare queste sfide".
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